Linee guida progetto

InPORTO Promozione didattica del Porto di Catania

 

Gli obiettivi

La Cooperativa Bios, ha da sempre svolto un’intensa attività nel territorio, avvalendosi del supporto e della professionalità dei propri soci ciascuno competente nei differenti campi in materia ambientale, storica e culturale: dalla geologia alla biologia, dall’agraria alle scienze naturali, dall’animazione ambientale al turismo sostenibile, dalla storia della Sicilia antica, alla letteratura, dalla fotografia naturalista all’organizzazione di pacchetti ed itinerari naturalistici storici e culturali, che prevedono la valorizzazione del territorio etneo sia per le sue ricchezze naturalistiche che per il suo grande bagaglio di cultura, arte e tradizioni che lo rendono così unico. E’ per tale ragione che, dopo opportune valutazioni sul territorio, ha attuato con il contributo dell’Autorità Portuale di Catania presieduta da Santo Castiglione il presente progetto, sviluppato al fine di raggiungere alcuni importanti obiettivi:

  • La proposta di promuovere presso le istituzioni scolastiche degli itinerari storici e culturali che coinvolgano il Porto di Catania, osservato dal punto di vista storico, ambientale, economico e sociale;
  • Coinvolgimento delle scuole con la proposta di attività didattiche in classe e  mini tour per gli studenti attraverso la struttura portuale, con l’osservazione delle sue potenzialità economiche e la spiegazione del perché il porto è determinante per l’economia della città;
  • Studio e osservazione delle modalità di gestione di uno scalo portuale, attraverso la conoscenza di cosa sia l’Autorità Portuale e della sua importanza nella crescita e dello sviluppo dello scalo etneo, per osservare finalmente la città sotto un nuovo punto di vista.

Percorso didattico "Autorità Portuale: un'arma vincente per lo sviluppo economico della città di Catania"

Quale modo migliore per imparare a conoscere la propria città se non cominciando dal suo porto, l’ingresso principale, l’accesso da sempre usato per approdare sulla nostra bella Isola al centro del Mediterraneo. E ancora, quale migliore ingresso se non quello del porto di Catania, provincia dai mille volti, che ha vissuto la storia di generazioni che qui si sono susseguite, che hanno solcato i mari e lambito le sue coste, trovando approdo sicuro lungo la leggendaria costa ionica. Con il presente progetto si intende perseguire uno specifico scopo: conferire al porto di Catania la giusta importanza agli occhi degli studenti, rivalutare un’immagine che per troppo tempo è passata inosservata, all’ombra di un maestoso Vulcano o in secondo piano rispetto agli altri scali siciliani. Il porto di Catania ha una grande fortuna: quella di una posizione privilegiata. E’ infatti situato a soli 4 km dall’aeroporto, ad un chilometro dalla stazione ferroviaria e a 500 metri dal centro città; esattamente a metà strada tra lo Stretto di Gibilterra e il Canale di Suez; in posizione centrale rispetto ai più importanti scali europei. Ecco perché il Porto di Catania può e deve diventare un motore trainante per lo sviluppo economico del capoluogo etneo offrendo grande slancio sia al comparto relativo al traffico commerciale che al settore turistico. Non dimentichiamo infatti che esso è il riferimento per sei delle nove province siciliane, per un totale di 3 milioni di abitanti e che si trova in prossimità delle principali rotte fra i porti europei, africani e mediterranei. Una centralità destinata a rafforzarsi, anche perché, dati alla mano, visto il crescente interesse europeo per gli scambi nel Mediterraneo rispetto ai grandi scali dell’Europa settentrionale, è evidente come il potenziale del Porto etneo è in una fase di lancio che lo condurrà in breve tempo a divenire un solido punto di riferimento per l’economia locale. Ma questa meravigliosa città che è nata dal porto e che attorno ad esso continua a crescere e svilupparsi, sembra non accorgersi della sua reale importanza. Tutto questo ha ispirato la nostra Cooperativa alla proposta del presente progetto che sarà rivolto ai giovanissimi studenti delle scuole elementari, generazione del futuro, utilizzando due strumenti fondamentali ossia la conoscenza del porto di Catania, le sue origini, la sua storia e la scoperta del Porto di Catania oggi, le sue risorse, le sue potenzialità, con un particolare approfondimento alla grande Istituzione che lo gestisce e lo regola: l’Autorità Portuale.

Percorso didattico “La storia”

Benché fin dal remoto passato la costa ionica etnea vantasse ben due accessi dal mare Mediterraneo, luogo di grandi traffici commerciali, il Porto di Catania non ha mai goduto di una reale importanza economica e militare, al punto che Catania non è mai stata definita come città marittima, ma semplicemente come una provincia situata appunto lungo la costa ionica, o almeno questa è la definizione più frequente utilizzata nelle descrizione del capoluogo etneo. Forse perché più volte distrutto dalle lave dell’Etna, forse perché talvolta danneggiato dall’impeto delle acque, o ancora perché vinto dall’egemonia degli scali di Palermo e Messina, fatto sta che lo scalo catanese non ha mai saputo riscattarsi e salire sul podio più alto nel panorama politico ed economico dell’Isola al centro del Mediterraneo. Il Porto della Catania ottocentesca, appariva come un piccolo molo lungo non più di cento metri, circondato da una parte da meravigliosi palazzi , ancora oggi in bella mostra, come, il Palazzo Biscari e l’Arcivescovado, sopra le mura di Carlo V, e dall’altra da brulla pietra lavica. Già allora tuttavia i suoi dintorni erano molto frequentati, visto che fino all’apertura della Villa Bellini e della Villa Pacini, era di moda passeggiare alla marina. Erano ancora gli albori ma già si percepiva forte l’esigenza di uno scalo più imponente: la città lo meritava. Per la sua splendida posizione, per la grande produzione di prodotti locali che stimolava i commerci, per il prestigio dei suoi monumenti, per il più imponente vulcano, e per tanti altri primati che la rendevano unica e inimitabile, ma soprattutto per la forza e la carica della sua classe dirigente, tanto vogliosa di investire in grandi opere, il meritato ruolo di centralità nel Mediterraneo doveva necessariamente essere conquistato. Ma sarebbe trascorso ancora del tempo prima che gli sforzi economici potessero sortire dei risultati concreti. Intorno alla metà dell’800 fu costruita la strada lungo la spiaggia potenziandola verso sud, sino al faro, crebbe il numero dei magazzini settecenteschi a sud della piazza della Marina, e il porto si ingrandì notevolmente, ma senza ancora riuscire ad esprimere tutte le sue potenzialità.

Percorso didattico “Il porto di Catania oggi”

In una recente classificazione relativa ai porti italiani, quello di Catania è stato considerato, al pari degli scali di Messina, Milazzo, Palermo e Siracusa, nella II classe della II categoria, in funzione della sua rilevanza economica sul piano nazionale. Se si guarda al passato e si osserva lo scalo catanese come si presenta oggi, dunque, ci si rende conto dei grandi sforzi compiuti per creare le basi di un nuovo sviluppo e delle grandi conquiste ottenute, che lo hanno condotto a coprire un ruolo importante nell’Isola per il commercio, per il servizio passeggeri, e per le attività legate alla pesca, al turismo e al diporto. Questi sforzi hanno dovuto superare grandi ostacoli, non ultima la scarsa considerazione dell’importanza del trasporto marittimo a favore di quello su gomma, caratteristica non solo siciliana ma che ha interessato l’intera nazione. Un’incongruenza, se si considera che la Sicilia è un’isola e che pertanto la sua vocazione commerciale dovrebbe quasi esclusivamente essere orientata al mare;  né il trasporto ferroviario è riuscito a fuggire alla penalizzazione cui il trasporto via terra lo ha sottoposto, metodo che certo non favorisce né il risparmio energetico né l’ambiente a causa del forte inquinamento che comporta l’utilizzo di mezzi gommati. Un aspetto questo che il presente progetto intende fortemente sottolineare, per sensibilizzare i giovani sull’importanza strategica di uno scalo anche dal punto di vista ambientale. Così in Sicilia il trasporto marittimo rappresenta solo il 10% del traffico di merci. E naturalmente non basta !

Percorso didattico “L’ Autorità Portuale…

Un grande impulso è stato dato all’incremento della portualità dall’ Unione Europea, cui si aggiunge l’iniziativa dei privati e non ultima l’ Istituzione delle Autorità Portuali, con legge 84 del 1994. L’Autorità Portuale di Catania è stata istituita nel 1995 evento che è coinciso, non a caso, con un grande risveglio, dopo un lungo periodo di monotona quiete, e con una repentina e dinamica accelerazione delle attività. Improvvisamente, quasi a volere recuperare il tempo perduto, il porto di Catania si è trasformato in un cantiere a cielo aperto in cui finalmente idee, iniziative e grande volontà prendono forma, per regalare alla città ciò che per troppo tempo le è stato negato. Al passo con le moderne esigenze legate agli sviluppi del commercio, all’attività turistica, ai vincoli ambientali, l’Autorità Portuale ha saputo coordinare tutte le attività necessarie per dare risposte concrete alle esigenze di una provincia vivace e in grande espansione, e per dare risposta alla crescente centralità del Mediterraneo rispetto alle rotte internazionali. I primi interventi sono stati rivolti al settore ambientale con la rimozione di circa 1.200 tonnellate di detriti, che da decenni stazionavano nel porto. Ciò ha reso possibile il recupero di vaste aree, fruibili per l’attività mercantile. E’ stato presentato, quindi, un progetto all’Assessorato regionale Turismo e Trasporti per l’istituzione diuna linea di cabotaggio nazionale per l’utilizzo delle navi traghetto superveloci, soprattutto per incrementare il traffico commerciale dei prodotti ortofrutticoli con il nord Italia e nord Europa. Recentemente, inoltre è stato concesso dal Ministero dei Lavori Pubblici un finanziamento di 30 miliardi per il completamento del molo foraneo. All’Autorità Portuale spettano ora i compiti più difficili: trovare una soluzione al limite strutturale legato agli spazi, in funzione delle crescenti esigenze che trovano grandi ostacoli in un porto definito “imbuto” perché troppo circoscritto dal tessuto urbano; esistono inoltre degli spazi non idonei alle nuove esigenze, che occorre rivalutare; e infine bisogna operare un giusto programma di espansione rivolto alla studio della futura organizzazione territoriale dell’Isola; eliminare insomma l’idea di perifericità attribuito da sempre allo scalo catanese.

…e i suoi obiettivi”

Per i grandi stimoli, e la grande volontà di cui è dotata, l’Autorità Portuale ha già in cantiere ambiziosi progetti: il potenziamento dell’ospitalità e dell’accoglienza dei crocieristi, attivando un servizio di accompagnatori turistici dal Porto alla città e collegamenti con altri centri turistici siciliani di particolare interesse storico, archeologico, artistico ed ambientale; la riutilizzazione della struttura della vecchia dogana per scopi culturali ed artistici. Si tratta infatti di un edificio imponente, quasi sedicimila metri quadrati, illuminato da una galleria che, una volta dotata di moderni servizi,  diventerà una sorta di ingresso; il completamento della passeggiata a mare, lunga due chilometri, fino all’imboccatura del porto in mare aperto; la creazione di un bacino per la nautica da diporto, con un porto turistico capace di ospitare un migliaio di imbarcazioni; i collegamenti tra il Porto e la città tramite un adeguato sistema viario e di trasporto pubblico. Molte iniziative sono già state portate a termine, come la realizzazione, in collaborazione con l’Azienda Provinciale per il Turismo, di un Centro di accoglienza turistica monumentale alla città. Obiettivo immediato dell’Autorità portuale è la trasformazione del porto etneo da scalo di transito a scalo di partenza arrivo sia per i traghetti veloci sia per le navi da crociera, facendo del Porto di Catania una tappa d’elezione per un numero sempre maggiore di compagnie marittime.

Grandi possibilità di crescita anche per la diportistica, che soffre in Sicilia la carenza di servizi adeguati. Catania punta a diventare un porto turistico ben attrezzato, con   il vantaggio della vicinanza con l’aeroporto, che dista solo 5 minuti, ma anche di una stagione lunga il doppio rispetto agli approdi dell’Italia settentrionale. Infine l’Autorità Portuale mira a sviluppare oltre alle attività industriali, sportive e legate alla pesca anche l’aspetto tipicamente "marinaro" facilitando la fruizione degli spazi e del panorama attraverso le iniziative culturali e di intrattenimento, già sperimentate con successo, per visitatori e residenti. Il nuovo Piano Regolatore Portuale elaborato alla fine del 2001 fornisce precise disposizioni, destinate, una volta compiute, a regalare una nuova immagine allo scalo etneo, un’immagine che giungerà ai posteri in tutta la sua rilevanza, e che il presente progetto intende presentare in anteprima ai giovani studenti di oggi, perché conoscano verso quale promettente futuro stia dirigendosi la propria città.

Chi siamo e le finalità previste dallo Statuto

La Cooperativa Sociale a responsabilità limitata BIOS è nata nel gennaio del 2003 dall’iniziativa di un gruppo di giovani già da tempo impegnati in campo ambientale nell’ambito dell’Associazione Gruppi di Ricerca Ecologica che opera da anni con successo in ambito nazionale nella gestione delle aree protette, delle oasi urbane e nella realizzazione di sistemi ecosostenibili, nonché nella difesa delle aree a rischio di inquinamento.

Come tale la Cooperativa Bios riconosce e garantisce i principi ed i contenuti di molti documenti ufficiali di carattere nazionale ed internazionale in tema ambientale tra cui :

  • La Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo,
  • La Carta per un Turismo Sostenibile, Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile (Lanzarote, 1995),
  • La Carta dei Principi per l’educazione ambientale orientata allo sviluppo sostenibile e durevole (Fiuggi,1997),
  • Il 6° Programma d’azione per l’Ambiente della Comunità europea 2001 – 2010 “Il nostro futuro, la nostra scelta”,
  • Il Piano d’Azione e della Dichiarazione Politica del Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (Johannesburg, 2002). 

La Società Cooperativa Bios inoltre garantisce tutta una serie di servizi ambientali, previste dallo Statuto,  allo scopo di :

  • Favorire iniziative di informazione ambientale legate allo sviluppo sostenibile, mediante la promozione, il coordinamento e la gestione  di convegni, incontri, forum, campagne pubblicitarie, riviste e pubblicazioni, siti internet, sportelli informativi e centri di educazione ambientale;
  • Incentivare la realizzazione di progetti formativi fondati sulla sostenibilità ambientale e garantire il supporto di figure professionali qualificate, capaci di affrontare le attuali emergenze ambientali: inquinamento atmosferico, ambiente e salute, protezione della natura e della biodioversità, gestione dei rifiuti e utilizzo razionale delle risorse naturali (idriche ed energetiche);
  • Coordinare programmi di ricerca ambientale per una visione interdisciplinare dell’ambiente naturale, con l’ausilio di diverse competenze per una corretta analisi delle peculiarità ambientali di aree di alto valore naturalistico, nonché la progettazione e la realizzazione di iniziative inerenti la rete ecologica nazionale e regionale;
  • Redigere piani d’azione ambientale per la tutela, la valorizzazione e la promozione di aree naturali protette o di zone di interesse paesaggistico, naturalistico e storico, attraverso la diffusione di iniziative educative rivolte alle popolazioni locali al fine di incentivare un modello di sviluppo turistico responsabile;
  • Promuovere percorsi e  progetti di educazione ambientale rivolti agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alla formazione di una sana e forte coscienza ambientale, attraverso l’utilizzo di metodologie alternative capaci di offrire occasioni di incontro e di confronto sui grandi temi della tutela dell’ambiente, con particolare attenzione al sistema regionale e nazionale delle aree naturali protette e dei siti Natura 2000;
  • Stipulare convenzioni o incarichi di consulenza con enti pubblici e privati per la diffusione dei principi della sostenibilità ambientale, mediante: la formulazione di strategie per un utilizzo razionale delle risorse naturali; la bonifica, la riqualificazione e la gestione di aree inquinate o  parzialmente alterate dalle attività umane; lo studio ed analisi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA); studi e progetti per il risanamento del dissesto idrogeologico e riqualificazione ambientale mediante l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica; l’analisi delle acque e dei terreni dal punto di vista chimico e microbiologico; la consulenza tecnica e scientifica per l’elaborazione e la gestione di Progetti LIFE Ambiente e LIFE Natura; la diffusione della cultura e delle tecniche innovative di risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia; la progettazione e la gestione dei parchi urbani o suburbani e del verde pubblico; la promozione della fruizione pubblica dei beni culturali ed ambientali; la vigilanza ambientale e l’assistenza nella cura delle spiagge di rilevanza turistica; il recupero del rapporto tra l’uomo e il mare, attraverso una costante azione di monitoraggio del patrimonio ambientale costiero, l’organizzazione di giornate dedicate al seawatching e l’assistenza qualificata ai bagnanti; lo sviluppo della raccolta differenziata e delle metodologie di gestione dei rifiuti;
  • Realizzazione di campi scuola natura orientati al biowatching; animazione sportiva e ricreativa; itinerari turistici ecosostenibili; punti di informazione turistica, progettazione e  gestione di aree a vocazione turistica; servizi culturali del tempo libero; creazione brochures, depliants, guide e cartografie tematiche di carattere turistico ed ambientale ( cultura, ambiente e tradizioni); attività di accompagnamento in aree naturali protette; promozione del progetto ECOPOLIS che cura la conservazione di un bilanciato rapporto con l’ambiente circostante rispettando gli ecosistemi presenti;
  • Promuovere iniziative o progetti per l’inserimento di personale svantaggiato nel campo della tutela dell’ambiente.