NUOVA DARSENA COMMERCIALE A SERVIZIO DEL TRAFFICO RO-RO E CONTAINERS DEL PORTO DI CATANIA
SPAZI: La nuova darsena con i suoi 1.100 m.l. di banchine operative, i 120.000 mq. di piazzali, i 5 nuovi ormeggi, i fondali a -13 m. sul livello medio mare e la sua posizione direttamente collegata con la rete autostradale siciliana, costituisce un polmone per lo stoccaggio e la movimentazione del traffico containers e di quello Ro-Ro e Ro-Ro/pax che sino ad oggi ha occupato la parte storica del porto a stretto contatto con la città. Gli spazi della nuova struttura costituiscono un’offerta commerciale che nelle previsioni future può raggiungere oltre 60.000 TEUS/anno e 600.000 veicoli.
La delocalizzazione della maggior parte del traffico commerciale all’interno dell’area portuale fra la radice del Molo F. Crispi e la nuova darsena, consentirà il recupero di oltre il 50 % delle aree di competenza dell’Autorità Portuale per la creazione di un waterfront a servizio del traffico crocieristico, del diporto, della pesca e delle iniziative a sostegno dello sviluppo socio economico della città.
SICUREZZA: Il molo di sottoflutto e la banchina di riva sono state realizzate con strutture antisismiche in grado di elevare la darsena al rango di opera di rilevanza strategica ai fini di Protezione Civile.
L’impianto antincendio ha a disposizione 43 idranti a battente sottosuolo UNI 70 alimentati da un gruppo di pompaggio funzionante con acqua di mare collocato alla radice del molo di sottoflutto.
L’illuminazione delle banchine e dei piazzali è garantita da 12 torri faro a corona mobile da 15 m. e 30 m. Per migliorare la sicurezza degli ormeggi, sono state realizzate delle banchine antiriflettenti con un sistema strutturale innovativo costituito da una paratia di pali con finestrature, cassoncino antiriflettente, tiranti e sistema di ancoraggio, progettato in collaborazione con il Dipartimento di Idraulica dell’Università di Ingegneria di Catania.
AMBIENTE: il 1.500.000 mc. di materiale dragato ha consentito la realizzazione di due progetti di riutilizzo nel rigido rispetto della normativa ambientale, della politica di sostenibilità del nostro ecosistema e in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Sicilia (ARPA). Realizzazione di una barra sommersa di 350.000 mc di sabbie posta a circa 20 km. a sud del porto di Catania nella zona antistante Carlentini, per il ripascimento delle spiagge e la limitazione dell’effetto di erosione di alcuni tratti del litorale classificati nel P.A.I. (Piano Stralcio di Bacino dell’Assetto Idrogeologico) a medio ed alto rischio. Riutilizzo previa stabilizzazione di circa 300.000 mc. di sabbie per il riempimento dei piazzali portuali, limitando al massimo l’utilizzo di cave e al minimo le discariche.
Nell’ambito del progetto è stato realizzato il primo vero intervento di riqualificazione della foce del Torrente Acquicella. Prendendo spunto dalla prescrizione contenuta nel Decreto di Compatibilità Ambientale, rilasciato dal Ministero dell’Ambiente, che richiedeva la rinaturalizzazione del tratto di foce del torrente, è stato predisposto e realizzato un progetto su un’area di circa 100.000 mq. che oltre a ciò ha previsto anche la fitodepurazione con moderne tecniche di ingegneria ambientale, la messa a dimora di specie autoctone, il ripristino del sistema dunale e la realizzazione di sentieri naturalistici per la creazione dell’Oasi Naturale della Foce dell’Acquicella.
E’ stata altresì effettuata la rimozione di due relitti della lunghezza di circa 90 m. affondati nella zona dell’avamporto dagli anni ’70, con riutilizzo del materiale ferroso.