PIANO NAZIONALE DELLA PORTUALITA’ E DELLA LOGISTICA
Il Piano intende favorire la crescita economica del Paese attraverso il rafforzamento della competitività del sistema portuale e logistico italiano. E’ stata quindi delineata una strategia integrata, con azioni da compiere sia nei porti sia sulla loro accessibilità – da mare e da terra – al fine di potenziare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali.
Tra gli strumenti individuati per la definizione di un Sistema Mare efficace e per l’incremento dei traffici delle merci e della navigazione di passeggeri vi sono numerose azioni per la semplificazione amministrativa, l’efficienza dei controlli e delle procedure di sdoganamento, la promozione dell’intermodalità e dei collegamenti di ultimo miglio, l’attrazione di nuovi investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture portuali. Si tratta di obiettivi da raggiungere anche mediante un maggior coordinamento nazionale e una razionalizzazione delle politiche marittime.
Il Piano prevede, quindi, la definizione di un percorso istituzionale e normativo che consenta di corrispondere alle istituzioni comunitarie in materia di revisione della politica delle Reti Trans-Europee di Trasporto, per sostenere progetti infrastrutturali di interesse comune nel settore, valorizzando il ruolo dell’Italia nella costruzione di una rete di trasporto euro-mediterranea e favorendo il recupero dei traffici commerciali tra Europa e Oriente.
visualizza il Piano Nazionale della Portualità e della Logistica
Autorità di Regolazione dei Trasporti
Approvazione di metodologie e criteri per garantire l’accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture portuali
Delibera-n.-57_2018 – All.-A-delibera-n.-57–
Relazione-AIR-delibera-n.-57_2018 – Relazione-istruttoria-delibera-n.-57_2018
Nuova Legge di Riforma Portuale D.Lgs. 169 del 04.08.2016
Il 31 agosto 2017 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 203 di “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità Portuali”, in revisione della legge porti, risalente al 1994 (la 84/94).
Il provvedimento si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intrapreso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (“MIT”). Insieme ad altre azioni in corso, il decreto punta sulla competitività dei nostri porti e sostiene il ruolo dell’Italia – attraversata da quattro
corridoi ferroviari Ten-t – come hub nel Mediterraneo e piattaforma logistica europea.
I porti italiani sono riorganizzati in quindici Autorità di Sistema Portuale (“AdSP”), centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori ed in particolare nei porti definiti “CORE” dall’Unione Europea. Le sedi di AdSP sono: Ancona, Augusta, Bari, Cagliari, Civitavecchia, Gioia Tauro, Genova, La Spezia, Livorno, Napoli, Palermo, Ravenna, Taranto, Trieste e Venezia.
Le sedi di AdSP hanno un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento dei porti della propria area e svolgono funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche.
Visualizza la Legge 84-94 e successive modifiche
6.560 mt
Banchine
625.800 m2
Piazzali
24.000.000 m2
Specchi Acquei
11.855 mt
Pontili/Accosti
154.152 unità
Traffico Passeggeri
32.379.065 tonn.
Merci Movimentate
291.468 unità
Traffico rotabili
51.666 unità
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